Microchip per cane obbligatorio: cosa dice la legge e cosa devi sapere

Scopri cosa prevede la legge sul microchip per cani: obblighi, scadenze, sanzioni e vantaggi per tutelare il tuo animale e facilitarne il ritrovamento in caso di smarrimento.

4/26/2025

Dal 1991, con l’entrata in vigore della Legge n. 281 del 14 agosto 1991 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo), in Italia è obbligatorio identificare ogni cane con un microchip sottocutaneo, applicato sul lato sinistro del collo. Questo sistema ha sostituito il vecchio tatuaggio sull’orecchio, spesso difficile da leggere e legato a registri cartacei complicati da consultare.
Cos’è il microchip e perché è importante
Il microchip per cani è un dispositivo elettronico delle dimensioni di un chicco di riso che, una volta inserito, contiene un codice numerico univoco. Questo codice viene registrato nell’Anagrafe Canina Regionale Informatizzata (ACIR), obbligo introdotto dalla Legge 281/91, e associato ai dati del proprietario. In caso di smarrimento o ritrovamento del cane, il microchip permette di risalire facilmente al legittimo proprietario.

A cosa serve davvero il microchip?

Anche se l’obiettivo dichiarato della legge era contrastare l’abbandono degli animali, nella realtà il microchip è diventato uno strumento fondamentale di tutela per i proprietari:

  • aiuta a ritrovare un cane smarrito,

  • protegge in caso di furto,

  • garantisce l’identitĂ  certa dell’animale in caso di vendita, cessione o affido.

Inoltre, in caso di abbandono di un cane microchippato, il proprietario rischia sanzioni ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale.

Quando e dove applicare il microchip

L’inserimento del microchip deve essere fatto entro i due mesi di vita del cane, come previsto da regolamenti attuativi regionali nati sulla base della Legge 281/1991. Può essere effettuato:

  • presso la ASL veterinaria di competenza (spesso in giornate a costo agevolato),

  • oppure da un Medico Veterinario libero professionista autorizzato.

Chi non rispetta questa scadenza rischia sanzioni amministrative stabilite a livello regionale.

Alcune campagne, organizzate da comuni o associazioni animaliste, offrono l'applicazione del microchip gratuitamente, soprattutto per incentivare la prevenzione dell'abbandono. Informazioni su canali ufficiali regionali e comunali.

Obblighi e responsabilitĂ  del proprietario

Una volta microchippato, il cane viene registrato con i dati del proprietario, che diventa legalmente responsabile dell’animale. In caso di:

  • decesso del cane,

  • cessione a terzi (vendita, regalo, adozione),

  • cambio di residenza in un’altra regione,

il proprietario è tenuto a comunicare l’aggiornamento all’anagrafe canina, tramite ASL o veterinario autorizzato. Il mancato aggiornamento può portare a multe anche salate, soprattutto nei trasferimenti interregionali.

Attenzione: il microchip non è un GPS

È importante sapere che il microchip non è un localizzatore satellitare: non consente di trovare l’animale in tempo reale. Serve esclusivamente per identificare il cane quando viene ritrovato.

Cosa fare in caso di malfunzionamento

In rari casi, il microchip può non essere più leggibile. Se succede, il veterinario certifica il problema, applica un nuovo microchip e aggiorna i dati nell’anagrafe.

Riepilogo: cosa sapere sul microchip per cani

  • ✅ Il microchip è obbligatorio per legge (Legge 281/1991).

  • 📆 Va applicato entro 60 giorni dalla nascita, secondo normativa regionale.

  • 📋 La registrazione nell’Anagrafe Canina Regionale è obbligatoria.

  • ⚠️ Cessioni, decessi e cambi di residenza devono essere comunicati.

  • 🛰️ Il microchip non è un GPS, ma serve a identificare l’animale.

  • 💉 L’applicazione è indolore, come una vaccinazione.

  • 🩺 Solo veterinari autorizzati possono eseguire inserimento e aggiornamenti.

  • 🌍 Per viaggi all’estero con cani, il Regolamento CE n. 998/2003 impone microchip e passaporto europeo rilasciato dalla ASL.